14 MARZO 2021
QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B
Alle ore
10.30 DIRETTA DELLA S. MESSA Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata Messina
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1) Invoca lo Spirito Santo perché possa
aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Giovanni: (Gv 3, 14-21) “In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia
innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita
eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito
perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio,
infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché
il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma
chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome
dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel
mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro
opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene
alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità
viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state
fatte in Dio».
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai
silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: “Come Mosè
innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio
dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.
L'episodio a cui fa riferimento, è
quello in cui il popolo d'Israele deve scontrarsi con l'esperienza della morte
nel deserto causata dal morso dei serpenti. Mosè chiede al Signore di salvare
il popolo, e Dio comanda che si fabbrichi un serpente di rame cosicché ognuno
che lo guarderà sarà guarito dal veleno. Dio dona felicità attraverso ciò che
dovrebbe uccidere. In fondo è questa l'esperienza della felicità per noi: non
un Dio che ci evita la Croce, ma un Dio che può salvarci proprio attraverso di
essa. Non ci salva dalla sofferenza ma nella sofferenza. Metà del cammino
quaresimale è già alle nostre spalle e la croce già si staglia all'orizzonte
nel nostro esodo “bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato”. Quel
Figlio che nel mistero dell'Incarnazione si era "abbassato" ora
bisogna che venga appeso, innalzato, che ascenda. E’ l'inizio del suo ritorno al Padre, ma è
anche la condizione, per chi crede, di avere nel suo Spirito la vita eterna, cioè
la vita dei figli di Dio. Davanti a quel “bisogna” non possiamo che
inginocchiarci. Gesù è disposto a morire per salvare gli uomini, per salvare
me. Questa Domenica della gioia ci aiuta a dire una parola chiara sulla croce,
su questo grande mistero che è diventato il segno di riconoscimento dei
cristiani. Il simbolo del cristianesimo è il crocifisso perché è sulla Croce
che Dio ha manifestato la misura del suo amore. Davanti al crocifisso tutti
dovremmo esclamare: "quanto mi ha amato!" non "quanto ha
sofferto!". La croce è la misura senza misura dell’amore di Dio. Noi non
siamo cristiani perché amiamo Dio, ma perché crediamo che Dio ci ama. È
meraviglioso il Vangelo che la Chiesa ci propone in questa quarta domenica di
Quaresima: ci permette di contemplare fin dove si spinge il grande amore con
cui Dio ci ama. Meraviglioso… ma anche destabilizzante: provoca la nostra
risposta di fede, interroga con forza le nostre scelte. Per noi si sono aperte
infinite possibilità: Dio si è
fatto vita, luce, pienezza, verità del cuore… E noi? Cosa preferiamo?
Cosa scegliamo ogni giorno? Possiamo risplendere. Perché allora accontentarci
della luce soffusa? Possiamo vivere la pienezza della gioia. Perché ripiegarci
su felicità costruite artificiosamente e temporanee? Dio, per il grande amore che ha per noi ci ha dato tutto, senza misura.
Accogliere o rimandare il dono al
mittente è una scelta che spetta solo a noi.
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Riesco
a capire veramente il grande
sacrificio di Cristo e vivere la mia vita in modo da non vanificarlo?
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Dio
colma tutto col Suo Amore, ma spetta a me aprire il cuore perché quest'Amore
trovi la sua dimora. Da parte mia, quanto riesco, con la mia vita, a ricambiare
questo Amore?
6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha
suggerito.
Signore Gesù, dalla Croce, su cui sei innalzato,
doni la salvezza a tutti: aiutaci a camminare sulle strade che tu hai
tracciato, insegnaci ad essere misericordiosi con i nostri fratelli e scolpisci
nel nostro cuore il
tuo amore che non si ferma di fronte al nostro rifiuto. Amen!
Impegno: Facciamo
risplendere la nostra fede attraverso le opere buone.