PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA - MESSINA

ORARIO SS. MESSE: FERIALI: ORE 09.00 - 18.00                FESTIVE: ORE 09.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00

  01 NOVEMBRE 2024         SOLLENNITA' DI TUTTI I SANTI - ANNO B

LA MEDITAZIONE DI P. TONINO

1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.

2) 
Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Matteo: (Mt 5,1-12): “In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».”

3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.

5) Rifletti: Festeggiare tutti i Santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I Santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze.
“Beati! Beati! Beati!” Con queste nove beatitudini, Gesù inizia un lungo discorso. Quante volte pensiamo la fede come qualcosa che ci limita, ci ingabbia in regole rigide e ci immette in una assurda gara di chi è più bravo e di chi sarà premiato e chi condannato. La santità stessa la concepiamo come punto di arrivo per chi è stato nella vita più in gamba e tenace nell’obbedire. Essere santi ci sembra solo sinonimo di rigore morale assoluto. Il canto della montagna di Gesù, ci insegna che la beatitudine è prima di tutto dono di Dio, e non nostro traguardo. È Lui che dona il regno, è Lui che consola e dona misericordia, è Lui che ci chiama figli.
A noi rimane solo di fidarci di questo, e di non pensare che povertà, fatica, dubbio, insuccesso possano toglierci questo dono. Anzi, il messaggio delle beatitudini ci dice che è proprio nelle situazioni umane più difficili che Dio ci viene incontro.
La santità non è un premio finale di “buona condotta”, data solo a quei pochi che la chiesa ufficialmente proclama. La santità è un “incentivo” iniziale che è dato a tutti. A tutti fin da subito è data la presenza e la forza di Dio. Coloro che stanno sugli altari, e che oggi ricordiamo, hanno avuto la capacità di accorgersi e di fidarsi del dono di santità che anche noi abbiamo già ricevuto. Hanno saputo spendere bene nella loro vita, fatta di alti e bassi, di errori e continue conversioni del cuore. E allora tiriamo giù dalle nicchie i fratelli Santi, riportiamoli nella quotidianità della nostra vita, non sono persone strane, uomini e donne macerati dalla penitenza, ma discepoli che hanno creduto nel sogno di Dio.
Il Santo non è uno nato predestinato ma uomini e donne come noi, che si sono fidati e lasciati fare da Dio.
I santi non sono perfetti e impeccabili, ma hanno avuto il coraggio, che spesso noi non abbiamo, di ricominciare, dopo avere sbagliato.

Chiediamo ai Santi un aiuto per il nostro cammino: Pietro ci doni la sua fede rocciosa, Francesco la sua perfetta letizia, Paolo l’ardore della fede, Teresina la semplicità dell’abbandonarsi a Dio.
Insieme, noi quaggiù e loro che ora sono colmi, cantiamo la bellezza di Dio.


Facciamo fiorire la vocazione alla santità che come un seme fecondo è stato piantato nel nostro cuore!
Buon Cammino di Santità!


SITO VATICAN NEWS

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