PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA - MESSINA

ORARIO SS. MESSE: FERIALI: ORE 09.00 - 18.00                FESTIVE: ORE 09.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00

  20 OTTOBRE 2024         XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

LA MEDITAZIONE DI P. TONINO

1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.

2) 
Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Marco (10, 35-45) : “In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti»”.

3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola

4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.

5) Rifletti: Nel Vangelo di questa domenica vediamo Gesù che reagisce vivamente di fronte alla minaccia che pesa ancora una volta sulla sua comunità a causa dell’ambizione sfrenata di avere i primi posti, di conquistare il potere. La sua lezione è molto severa, quasi solenne. Egli propone in compenso una nuova economia sociale: quella di una comunità senza potere la cui sola regola è servire. All’immagine del capo che comanda si oppone quella del capo che serve. «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Ambizioni di potere e di arrivismo ve ne saranno state certamente anche fra gli apostoli di Gesù. Vogliamo! Quasi a dire: "Maestro, siccome noi ti abbiamo seguito in tutto e per tutto, tu devi concederci che...". Ci si dichiara completamente disponibili a Dio, ma in realtà si continua ad avere i propri programmi e interessi personali e sogni di grandezza umana. Giacomo e Giovanni non pretendono di avere il posto di Gesù, ma vogliono essere i primi due dopo di lui. Un simile modo di agire in una comunità può solo suscitare rancori, gelosie, contrasti e divisioni e infatti, “Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni.” Il culmine della brutta figura, gli apostoli si battibeccano con i due fratelli: probabilmente tutti ambivano a quei posti! E Gesù, con pazienza, inizia una riflessione sul servizio. Poveri apostoli, povera Chiesa, così simile a noi in tutto! Assetati di ambizione, di arrivismo, di potere. Potere che genera sofferenza a chi ci sta intorno. Potere di far soffrire gli altri: un muso tirato lungo con la moglie, un capriccio esagerato con i genitori, uno sgarbo col collega in ufficio. O il potere terribile di uccidere con la lingua. Lingua che spezza, travolge, tritura nei giudizi. Ma Gesù non ha troni e nemmeno potere, si cinge un asciugamano, s'inginocchia davanti a ciascuno, il suo impero è quel poco di spazio che basta a lavare i tuoi piedi. Gesù, il nostro distributore di grazia, l'amico degli uomini, l'amante senza misura, la sorgente della tenerezza ci chiama a diventare suoi discepoli nel servizio non nel potere, ci ha dato per primo l’esempio, chiediamogli la grazia di poter essere in tutto simili a lui nel servizio, nel dono, nella condivisione. "Tra voi però non è così… chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. " Dunque è possibile voler essere il primo, non è proibito, non è peccato, anzi Gesù incoraggia ad essere primi, proponendo però un essere primo evangelico, rivelando una nuova via per realizzare questo primato: essere primi non a spese degli altri, ma a favore degli altri. La strada in su, la scalata al potere e al successo, è diventata una via in giù, dove tutti beneficiano della grandezza di uno. Chi è grande nel servizio, è grande lui e fa grandi gli altri: anziché innalzarsi sopra gli altri, innalza gli altri con sé. Siamo tutti figli di Zebedeo! In ognuno di noi c'è un desiderio di primeggiare. Sete di potere, arrivismo nella società, carrierismo nella Chiesa: chi può affermare di esserne immune? Il Signore non ci chiede di occupare l'ultimo posto in assoluto, quel posto lo ha riservato a sé, bensì di assumere un ruolo di servizio, in famiglia, al lavoro o nella Chiesa, con umiltà e gratuità, senza pretese. A volte, questa scelta ci porterà a essere "crocifissi" anche noi, ma in quei momenti cominceremo a conoscere quale sia "l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità... dell'amore di Cristo". È quello che ha fatto e continua a fare Gesù con la sua presenza nell’Eucaristia, con questo suo aspettarci e accoglierci nonostante le nostre fragilità, i nostri peccati, con il suo voler rimanere vivo e presente fino alla fine dei tempi per poterci innalzare tutti con lui. • Il servizio è il criterio della credibilità e della vera identità di cristiano. Sono cristiano o vivo da cristiano? • “Tra voi però non è così”. Questa affermazione di Gesù quanto vale per me? Quanto mi impegno in realtà nel servizio senza pretendere nulla in cambio neanche un semplice grazie?

6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito. Signore Gesù, come Giacomo e Giovanni, anche noi spesso vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiediamo. Non siamo, infatti, migliori dei due discepoli. Come loro abbiamo però ascoltato il tuo insegnamento e ti chiediamo la forza per attuarlo. Liberaci dalla presunzione di sottomettere gli altri a noi stessi e infondici nel cuore la carità vera, che ci farà lieti di servire ogni fratello con il dono della nostra vita.

Impegno: E questo è il grande titolo d'onore che i discepoli avranno: “vieni, servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Impegniamoci nel servire e questa sarà la nostra ricompensa.



SITO VATICAN NEWS

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