PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA - MESSINA |
ORARIO
SS. MESSE: FERIALI: ORE 09.00 - 18.00
FESTIVE: ORE 09.00 -
10.30 - 12.00 - 18.00
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13 OTTOBRE 2024 XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B LA MEDITAZIONE DI P. TONINO 1)
Invoca lo Spirito Santo
perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo Dal Vangelo di Marco (10, 17-27): “In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».” 3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola 4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore. 5) Rifletti: La parola di Dio di questa domenica ci invita a riflettere seriamente sul destino eterno dell'uomo, ci fa capire che per conquistare il Paradiso, non una vetta di un monte o un premio di qualsiasi genere, bisogna essere distaccati dalle cose della terra e pensare un po' di più all'eternità, al Paradiso, nel quale ci si arriva, dopo questa vita, facendo opere di bene e non con le chiacchiere. Perché parlare è bene, ma agire è meglio. «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Una cosa ti manca, va', vendi, dona.... Quell'uomo non ha un nome, è un tale, di cui sappiamo solo che è molto ricco. Il denaro ha cancellato il suo nome, per tutti è semplicemente il giovane ricco. Nel Vangelo altri ricchi hanno incontrato Gesù: Zaccheo, Levi, Lazzaro. E hanno un nome perché il denaro non era la loro identità. Che cosa hanno fatto di diverso questi, che Gesù amava? Hanno smesso di cercare sicurezza nel denaro e l'hanno impiegato per accrescere la vita attorno a sé. Dio ci ha dato le cose per servircene e gli uomini per amarli, ma noi abbiamo amato le cose e ci siamo serviti degli uomini. Quello che Gesù propone non è tanto un uomo spoglio di tutto, quanto un uomo libero. Il Vangelo chiede la rinuncia, ma solo di ciò che è zavorra che impedisce il volo. L'uomo era molto ricco, si spaventa, se ne andò rattristato. Sarà, per tutta la vita, onesto e triste. Osserverà tutti i comandamenti e non avrà la gioia, perché ha scelto di avere e non di essere. Ha posto il suo tesoro fra i molti beni e non fra le persone. Il giovane ricco rappresenta ciascuno di noi, ma forse Gesù anche a noi, ora, sta chiedendo qualcosa di più. Forse il coraggio di impegnarci? Forse una fiducia totale nella sua volontà? Forse il distacco dalle cose materiali per mettere veramente Dio al primo posto della nostra vita? Forse il distacco definitivo dal nostro solito peccato? Forse la volontà di dare per primi il perdono? Forse più carità, solidarietà, condivisione? «E chi può essere salvato?». La domanda che angoscia i discepoli offre a Gesù la possibilità di una grande rivelazione: l’uomo da solo non può salvarsi; nemmeno i ricchi con tutti i loro beni possono comperare la vita eterna. Anzi, proprio questa ricchezza rischia di essere un ostacolo e un impedimento. Ma Dio è capace di far passare un cammello per la cruna di un ago perché: “tutto è possibile a Dio”. Il vero nemico dell'umanità è la malattia del possesso che genera guerre, divisioni, invidie, contrapposizioni; quello che fa stare male dentro è il desiderio di volere solo per se stessi. Essere liberi dalla malattia del possesso è un percorso difficile. Solo la generosità, che rende liberi, apre alla sequela di Gesù, al suo sguardo d'amore che è il bene più prezioso. Il giovane ricco non riesce a seguirlo, ma gli apostoli e tanti discepoli ci sono riusciti. Anche oggi ci sono tanti bravi cristiani, che vivono, lavorano, si impegnano per il bene degli altri, che reagiscono alle tentazioni delle cose materiali, che vivono nella bontà, nell'amore e nel sacrificio per la famiglia, nell'impegno per chi ha più bisogno materialmente. È un peccato morire ricchi di cose e poveri di amore, è un peccato pensare di conquistare il mondo intero e poi perdersi senza lasciare memoria di affetti e di compagnia. • Quali sono le ricchezze che mi impediscono di seguire totalmente il Signore? 6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito. In quante famiglie c’è odio fraterno per un po’ di denaro non ben condiviso. Aiutaci Gesù, a comprendere che non c’è ricchezza maggiore della pace familiare e che il pane condiviso nell’amore è molto più gustoso di lauti banchetti consumati nell’egoismo. Impegno: Papa Francesco ci chiede di crescere avendo cura degli altri, perché solo così riusciremo a vivere in un mondo dove non c'è chi ha troppo e chi non ha nemmeno il necessario. Dove ognuno ha cura dell'altro nessuno è povero e Dio ci fa ricchi. SITO VATICAN NEWS |