PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA - MESSINA |
ORARIO
SS. MESSE: FERIALI: ORE 09.00 - 18.00
FESTIVE: ORE 09.00 -
10.30 - 12.00 - 18.00
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06 OTTOBRE 2024 XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B LA MEDITAZIONE DI P. TONINO 1)
Invoca lo Spirito Santo
perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo Dal Vangelo di Marco (10, 2-16): “In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.” 3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola 4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore. 5) Rifletti: Il brano del Vangelo di oggi è composto da un primo episodio in cui a Gesù si avvicinano dei farisei e lo interrogano e da un secondo in cui a Gesù vengono portati dei bambini per ricevere da lui la benedizione. Il tutto avviene mentre Gesù è in cammino verso Gerusalemme. I farisei vogliono metterlo alla prova: lo interrogano sul tema della possibilità del divorzio: non perché sono interessati a imparare, ma per tendergli un tranello, come già abbiamo visto in altri momenti e gli chiedono di esprimersi sulla liceità di una norma matrimoniale. Hanno in mente l'atto di ripudio della moglie, stabilito da Mosè e riportato dal libro del Deuteronomio (Vangelo). Gesù non si schiera da nessuna parte, risale alla volontà di Dio, e dice: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma”: Gesù, da medico esperto dell'anima, indica con precisione il nome di ciò che fa fallire l'amore cioè la durezza del cuore. Immaturità, irresponsabilità, condizionamenti sociologici, mancanza d'educazione al dono, istintività, ma soprattutto una mancanza di fede e un rifiuto di Dio determinano il fallimento del matrimonio. Bisogna evitare che l'amore divenga possesso, scommettere sempre sulla sincerità e la tenerezza, e alla fine avere il coraggio del perdono. Il rimedio è quello di reinserire il nostro amore nel quadro di Dio, di superare tutte le tentazioni di autosufficienza e accogliere con umiltà e convinzione l'amore di Dio. “Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».” Nel nostro tempo molte volte il matrimonio e la vita dell'uomo e della donna vengono sporcati e profanati. Conosciamo tutto ciò che è malizia, istinto, sensualità, tentazione; conosciamo le crisi che si incontrano nelle coppie e nelle famiglie, le separazioni e i divorzi, la sofferenza che tutte queste cose causano negli sposi e nei figli. Ma in tutto questo, e oggi soprattutto, va accolto e annunciato il progetto di Dio, che presenta il matrimonio come una cosa santa, una vocazione alla santità. Dio ha pensato il matrimonio come una realtà unita e indissolubile, a immagine della Trinità Santa. Sono tante le persone e le famiglie, che pur coi loro limiti, vivono molto bene il loro matrimonio cristiano. È questione di cuore, un cuore pronto a fare il primo passo, capace di ammettere i torti, un cuore che sa ricominciare ogni giorno, per amore, perché ha deposto in Cristo ogni fiducia. La gioia del cuore si ha quando si ama, si comprende, si perdona, si è fedeli, ci si sacrifica l'uno per l'altro, quando si accoglie la vita e i bambini diventano la realtà più grande nella famiglia. «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite… chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». Vengono portati a Gesù dei bambini perché li tocchi e dunque, attraverso il contatto fisico, li benedica. Nella cultura giudaica del tempo i bambini non contavano nulla, erano di fatto trattati da esclusi, come le donne e gli schiavi. Per questo i discepoli reagiscono, credono di dover difendere Gesù da questa iniziativa che loro giudicano inadatta. Gesù invece si arrabbia e rimprovera gli apostoli perché i piccoli, come gli altri "esclusi" e "emarginati", hanno un loro posto nel regno di Dio. Gesù vede in questi bambini un esempio di come accolgono il dono del Regno, dono che è Lui stesso: con stupore, con gioia, con meraviglia, con la semplicità di chi accoglie il dono più bello che possa esistere al mondo. Anche noi accogliamo così Gesù? 6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito. Ti chiediamo, Signore, di saper superare tutte quelle cose che inquinano l'amore vero, perché in tutti, specialmente nei giovani e nelle ragazze, venga coltivato un ideale puro e grande dell'amore e del matrimonio e la forza della fedeltà e dell'impegno reciproco per gli sposi nella vita di ogni giorno. Grazie Signore. Impegno: “E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.”. Il Vangelo termina con l'abbraccio con cui Gesù stringe a sé i bambini. Li prende fra le braccia ed è una benedizione. In questa settimana regaliamo abbracci a chi ci sta vicino, a chi ne ha bisogno. SITO VATICAN NEWS |