PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA - MESSINA

ORARIO SS. MESSE: FERIALI: ORE 09.00 - 18.30                FESTIVE: ORE 09.00 - 10.30 - 12.00 - 18.30

29 SETTEMBRE  2024         XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

LE MEDITAZIONI DI P. TONINO

1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2)  Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Marco (9, 38-43.45.47-48) “In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue»”
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: L’itinerario di Gesù verso Gerusalemme è un susseguirsi di insegnamenti e raccomandazioni; una specie di manuale catechetico, che serve da continuo confronto per la fede, ancora solo iniziale, dei discepoli. Il Vangelo di questa domenica inizia con le parole che Giovanni, preoccupato, rivolge a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Giovanni si fa portavoce di una mentalità gretta, fatta di barriere e di muri, per la quale non conta la vita piena dell'uomo, il vero progetto di Gesù, ma la difesa identitaria del gruppo. Mettono quindi l'istituzione prima della persona, la loro idea prima dell'uomo: il malato può aspettare, la felicità può attendere. L’interrogativo posto da Giovanni descrive bene il rigido schematismo dentro cui, loro come noi, vorremmo imprigionare la libertà dello Spirito, che soffia sempre dove e come vuole. Ma Gesù disse: «non glielo impedite… perché chi non è contro di noi è per noi». È la logica dell'invidia e della gelosia che viene fuori dalle parole di Giovanni. Si può essere di Cristo, senza appartenere al gruppo dei dodici. Si può essere uomini e donne di Cristo, senza essere uomini e donne della chiesa, perché il regno di Dio è più vasto della chiesa, non coincide con nessun gruppo. Allora impariamo a godere e a ringraziare del bene, da chiunque sia fatto. Gesù era l'uomo senza barriere, uomo senza confini, il cui progetto è uno solo: voi siete tutti fratelli. Il vero cristiano, che è figlio di Dio, non vede negli altri dei nemici da combattere, ma dei fratelli da accogliere e da amare. Gesù coglie l'occasione da questo fatto della guarigione di un indemoniato per sviluppare un'altra tematica nei versetti successivi del Vangelo di Marco. Va, infatti, nel merito della carità, del servizio, della disponibilità dell'uno verso l'altro e dice cose così normali che propone un Vangelo della semplicità: “Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa”. Il richiamo alla carità sta nel gesto semplice del dar da bere, che è un'opera di misericordia corporale. Gesti semplici come quelli contemperati nelle opere di misericordia corporale e spirituale non sono impegnativi, non costano molto. Certamente chi le compie, non perderà la sua ricompensa davanti a Dio. Forse in questo mondo non avrà neppure la riconoscenza; ma davanti a Dio certamente anche i semplici gesti acquistano valore di eternità. Tante volte ci sentiamo frustrati, impotenti. Gesù dice: tu porta il tuo bicchiere d'acqua, fidati, il peggio non prevarrà. Se tutti i miliardi di persone portassero il loro bicchiere d'acqua, quale oceano d'amore si stenderebbe a coprire il mondo. Basta un sorso d'acqua per essere di Cristo. “Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala…”: Occhi, mani e piedi sono i simboli delle cose che l'uomo desidera, prende e verso cui si indirizza. Gesù non vuole mutilazioni e castrazioni, ma la piena libertà di chi pospone ogni cosa al Suo nome. Per esempio: quale mano dovremmo amputare? Quella che sa solo prendere e mai condividere, donare. Quale occhio cavare? Quello che vede solo la propria immagine, ravvisa solo la propria idea e non scorge mai il volto dell'altro per riconoscerlo fratello. Quale piede tagliare? Quello che fa degli altri sgabelli per salire, quello che non percorre le strade della misericordia e della prossimità. Gesù ripete un aggettivo: il tuo occhio, la tua mano, il tuo piede. Non dare sempre la colpa del male agli altri, alla società, all'infanzia, alle circostanze. Il male si è annidato dentro di te: è nel tuo occhio, nella tua mano, nel tuo cuore. Cerca il tuo mistero d'ombra e convertilo. La soluzione non è una mano tagliata, ma una mano convertita a offrire il suo bicchiere d'acqua. • “Quello non è dei nostri”. Quante volte siamo tentati di esprimerci così di altri gruppi o movimenti? • Un bicchiere d’acqua, un’accoglienza, una elemosina, una parola e tanti altri sono piccoli gesti di donazione alla portata di tutti. Mi rendo disponibile anche nel poco? • Ci sono nella mia vita comportamenti fatti con la mano, il piede, gli occhi, la lingua che io invece giustifico bonariamente con molto permissivismo ma che invece possono essere motivo di scandalo come cristiano? Cosa devo tagliare adesso?
6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito. Siamo talmente affezionati alle nostre etichette, che ci balza subito all’occhio, Gesù, chi non è dei nostri, chi non appartiene al nostro gruppo, alla nostra comunità. Tu non sembri condividere il nostro comportamento e ci chiedi di usare determinazione e coraggio in tutt’altro senso: nello sradicare risolutamente il male che ha attecchito nel nostro cuore, nelle decisioni e negli atteggiamenti, in tutto ciò che scandalizza. Gesù, donami la tua saggezza e liberami dalla fretta nel giudicare gli altri. Grazie Gesù.
Impegno: Gesù ci indica il cammino perché le nostre comunità siano testimoni del Regno. La fraternità e la comunione sono segni concreti che indicano che abbiamo assunto nella vita i valori del Vangelo.


SITO VATICAN NEWS

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