PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA - MESSINA

ORARIO SS. MESSE: FERIALI: ORE 09.00 - 18.30                FESTIVE: ORE 09.00 - 10.30 - 18.30

08 SETTEMBRE  2024         XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

LE MEDITAZIONI DI P. TONINO

1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2)  Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Marco (7, 31-37): “In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».”
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: “Lo prese in disparte, lontano dalla folla”: a Gesù interessa la relazione uno a uno, non le folle, ma la persona, l'individuo. L'amore non può, non deve essere oggetto di spettacolo al contrario della nostra civiltà dell'immagine, dove tutto può essere spettacolarizzato, compresi i sentimenti. L'intimità dell'Amore non si ostenta, non si mette in piazza; Dio la pensa così.
“Gli pose le dita negli orecchi.” Toccando il male, Gesù se ne fa carico, accoglie anche quella parte con la quale nessuno vuole avere a che fare. “con la saliva gli toccò la lingua.” Gesù dona la sua salute a chi è malato, la sua vita, la sua forza, tutto il suo infinito bene a chi è nella notte più buia. E se la luce incontra la notte, la notte diventa giorno. “guardando quindi verso il cielo”: Gesù in ogni sua azione, in ogni suo gesto ci richiama la nostalgia del Cielo, la preghiera, il contatto con Dio Padre. “emise un sospiro”: un chiaro richiamo allo Spirito Creatore, che crea e ricrea il mondo, le persone, le cose. “e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!»”. È la prima parola che Gesù rivolge al sordomuto, dopo cinque gesti da Lui compiuti. Possiamo pensare che la guarigione fisica è già avvenuta, e questo 'Effatà' sia la prima parola che la persona ascolta. A ciascuno di noi è stato detto 'apriti', più volte: nell'istante del concepimento, quando siamo venuti alla luce, il giorno del Battesimo. Effatà ci viene detto ogni giorno, quando la tentazione del ripiegamento ci insidia, quando non ne vogliamo più sapere, quando tutto sembra in lotta contro di noi. Effatà, apriti! Apriti dalle tue chiusure, libera la bellezza e le potenzialità che sono in te. Apriti agli altri e a Dio, anche con le tue ferite e le tue debolezze. Effatà, Gesù lo sta dicendo in questo momento personalmente a noi perché si aprano finalmente i nostri orecchi e la nostra lingua comunichi tutta la gioia della Sua presenza.
«Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».” Ci può sembrare come la scoperta dell'acqua calda, ma ci dice anche la poca fiducia che noi accordiamo all'opera di Dio. Siamo bravi a proclamare le meraviglie del Signore solo quando le constatiamo con le nostre mani, coi nostri occhi, ma non sappiamo accordare fiducia alla Parola del Signore. Lui non si arrende, e ci ripete: Effatà, apriti! Noi dobbiamo essere consapevoli del grande dono ricevuto nel battesimo. Esso ci ha dato la capacità di ascoltare la parola di Dio, tutto ciò che lo Spirito dice alla Chiesa sotto forma di conoscenze, esortazioni e consolazioni. Se ascoltiamo e meditiamo nel nostro cuore la parola di Dio, la possiamo anche comunicare agli altri. Così la vita cristiana diventa una vita di piena comunicazione, anzi di piena comunione, che infonde nei nostri cuori gioia, pace e fiducia. Dobbiamo chiedere al Signore la grazia di poter esercitare le capacità che ci sono state date nel battesimo. Troppo spesso ci comportiamo come sordi e muti. La nostra vita cristiana, invece, deve essere una vita di comunicazione e di comunione con Dio e con i fratelli, nella luce della fede e nella bellezza della verità e della carità.                                                                                                                                                 
•    Come riesco a testimoniare nell'attenzione agli altri che il messaggio di Cristo non èun'emozione o una   devozione, ma un impegno a testimoniarlo nella vita quotidiana?
6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito.
Rendimi consapevole, Signore, della mia sordità e apri il mio orecchio, ogni giorno, perché possa accogliere con cuore rinnovato la tua parola di vita, anche quando può risultarmi scomoda. Grazie, Signore.

Impegno: Dio non smette di parlare; ma fuori il rumore delle creature e dentro di noi quello delle passioni ci stordiscono e ci impediscono di sentirlo. Mi impegno all’ ascolto sia della Parola di Dio che di quella del fratello.




SITO VATICAN NEWS