PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA -
MESSINA |
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ORARIO
SS. MESSE: FERIALI: ORE 09.00 - 18.30
FESTIVE: ORE 09.00 -
10.30 - 18.30
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DOMENICA
04 AGOSTO 2024
XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B1) Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola. 2) Leggi attentamente il brano del Vangelo Dal Vangelo di Giovanni (6, 24-35) “In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» 3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola 4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore. 5) Rifletti: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà”. Gesù si era presentato come chi dava il pane; adesso si identifica lui stesso con il pane della vita per impedire che l'uomo si ritenga appagato quando è riuscito ad assicurarsi il pane sulla tavola. Sollecita l'uomo a scoprire un'altra fame, lo invita a non lasciarsi travolgere dalle pur legittime preoccupazioni di ogni giorno, per entrare negli orizzonti della fede. L'uomo sazio, che si trova a proprio agio in questo nostro mondo ed è preoccupato di difendere il proprio benessere, si mostra chiuso agli orizzonti della fede, insensibile ai traguardi a cui il Signore ci chiama e, quindi, incapace di diventare protagonista nella costruzione di una convivenza più umana. I nostri comodi ci sembrano più rassicuranti dei grandi orizzonti che Dio ci offre, le cose che tocchiamo con mano, più sicure delle promesse di Dio. Questa è la nostra grande povertà umana. Capita anche a noi di chiedere a Gesù solamente favori materiali, salute, benessere, colpi di fortuna chiediamogli invece il cibo che dà la vita eterna. «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». In realtà, quelle persone lo seguono per il pane materiale che il giorno precedente aveva placato la loro fame, quando Gesù aveva fatto la moltiplicazione dei pani; non hanno compreso che quel pane, spezzato per tanti, per molti, era l’espressione dell’amore di Gesù stesso. Hanno dato più valore a quel pane che al suo donatore. Davanti a questa cecità spirituale, Gesù evidenzia la necessità di andare oltre il dono, e scoprire, conoscere il donatore. Dio stesso è il dono e anche il donatore. E così da quel pane, da quel gesto, la gente può trovare Colui che lo dà, e che in questo momento è proprio qui davanti a noi celato in questa piccola ostia. “Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita.”: Gesù, sì, proprio Gesù, un uomo, un ebreo, il figlio di Maria e di Giuseppe, proveniente da Nazareth, è in verità la Parola di Dio e, in quanto tale, è cibo, pane per la nostra vita di credenti in lui. Certo, possiamo dire e cantare che Gesù è il pane della vita, possiamo pregare dandogli del tu e confessandolo quale nutrimento per la nostra esistenza, ma poi dobbiamo sentire che queste parole trascendono la nostra mente e il nostro cuore e dobbiamo aderire a lui pienamente. Certe volte però la nostra fede non è talmente forte, ma adesso Gesù ci sta chiedendo solo di dire e ridire queste parole, e di farlo sapendo che solo il suo dono, la sua grazia ci permette di renderle parole dette per ciascuno di noi in modo personalissimo, come soltanto il Signore ci conosce. - Cerchiamo Gesù per lui stesso o per quello che ha fatto o può fare per noi? La nostra fede è fiducia totale o in essa c’è dell’interesse? 6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito. Grazie Signore Gesù per l’Eucaristia, il dono più grande che sazia l’anima e il corpo. Incontrati e accoglierti in me Gesù, “pane di vita”, dà significato e speranza al cammino spesso tortuoso della vita e mi fai capire che la storia umana con le sue sofferenze e le sue gioie deve essere vista in un orizzonte di eternità che è l’incontro definitivo con Te. Impegno: Lasciamoci convincere da queste parole e ripetiamo con la gioia di chi comincia a capire: Signore dacci sempre questo pane. |
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LE MEDITAZIONI DI P. TONINO |