PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA - MESSINA

ORARIO SS. MESSE: FERIALI: ORE 09.00 - 18.30                FESTIVE: ORE 09.00 - 10.30 - 18.30
 
DOMENICA 28 LUGLIO 2024

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2)  Leggi attentamente il brano del Vangelo

Dal Vangelo di Giovanni (6, 1-15) “In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla
veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di
pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora u oi discepoli,
Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano
circa cinquemila uomini.  Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo
stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi
avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo,
avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è
davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di
nuovo sul monte, lui da solo.”

3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.

5) Rifletti “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova”: Più che di moltiplicazione dovremmo dire condivisione. Cogliamo un cambio radicale di mentalità in questo insegnamento la contrapposizione tra comprare e condividere, tra mercato e solidarietà. Gli apostoli si muovono secondo le leggi economiche della società in cui sono comodamente integrati. Gesù si muove in una logica diversa: dare ciò che si ha. Non accumulare per sé, ma mettere i beni al servizio di tutti. Ci vuole capaci di non pensare sempre e solo a noi stessi, ma di trovare il coraggio della solidarietà e del servizio.
Il credente non può sentirsi coerente con la propria fede se si chiude nella paura di rischiare, se non sa condividere, con gesti coraggiosi, il suo pane, i suoi beni, il suo tempo, per far trionfare la giustizia e la fraternità. Chiediamo a Gesù, di sperimentare il gusto delle cose donate, il valore dei soldi che non abbiamo accumulato, ma messo al servizio degli altri, la preziosità del tempo che abbiamo speso per altri, la forza della nostra preghiera non solo per i nostri bisogni ma di intercessione per gli altri.
«C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Tutto parte da un dono, per quanto modesto messo a disposizione dalla generosità di un ragazzo. Il nostro modello oggi è un ragazzo senza nome e senza volto, che dona ciò che ha per vivere e innesca così la spirale prodigiosa della condivisione. Siamo chiamati a creare pace, fraternità, perdono, benevolenza, uguaglianza, giustizia. Un impegno che sembra superiore alle nostre forze. Però le nostre forze basteranno e avanzeranno se non lasciamo nella bisaccia i nostri cinque pani e due pesci, ma li tiriamo fuori e li mettiamo davanti a Gesù perché lui li può moltiplicare ma non può fare tutto perché dividerlo e distribuirlo è compito nostro, ha bisogno delle nostre mani, dei nostri piedi ma principalmente del nostro cuore per portare a compimento la sua opera. Dio, nella sua onnipotenza, non ci snobba; per fare la storia, per scrivere pagine di salvezza ha bisogno del nostro fragile e insufficiente «poco». Ha bisogno di noi: di tutto ciò che di noi non convince, non ci appaga, non ci sembra sufficiente. Lui ci chiede di tirarlo fuori e di metterlo nelle sue mani. È dal nostro poco che diventa possibile moltiplicare la salvezza per tutti.
•    C’è un abisso tra il donare ciò che si possiede in abbondanza e donare ciò che è indispensabile. Come è il mio atteggiamento in proposito?
•    Il metro di giudizio di Dio non è la quantità, ma la pienezza. Quale è invece il mio?

6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito.
Grazie Gesù per questo miracolo che mi ha fatto capire che davanti alla difficoltà, anche se non ho le forze, mi devo mettere in gioco, donare quel poco che ho perché diventerà un miracolo di condivisione. Amen!

Impegno: L’agire di Gesù oggi e riassunto da tre verbi: prese, rese grazie, distribuì.  Tre verbi che se li adotto possono fare della mia vita un vangelo. Allora: ricevo, ringrazio, dono. Io sono ricco solo di ciò che ho donato.

LEGGI LE MEDITAZIONI DI P. TONINO