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DOMENICA 26 MAGGIO 2024                        SANTISSIMA TRINITA’
1) Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo Dal Vangelo di Matteo (28, 16-20) “In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».”
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: Oggi la chiesa celebra la festa della Trinità, rivelazione da accettare con fede, mistero che non può essere spiegato e difficile da annunciare agli uomini. La Trinità non è tanto una verità da conoscere quanto una grande realtà da godere e da gustare nell’esperienza di vita cristiana avendo Dio come Padre pieno di tenerezza, Dio Figlio come fratello e compagno di viaggio e Dio Spirito Santo come anima e amore, sentimento e gioia. Sant'Agostino chiarisce bene nel "De Trinitate" la teoria della Trinità. Il Padre è l’Amante, il Figlio è l'Amato e lo Spirito è l'Amore che circola fra il Padre e il Figlio. “gli undici discepoli andarono in Galilea”: il numero undici sottolinea l’assenza di Giuda e sta lì a ricordare questo fatto doloroso che gli apostoli si portano vivo nel cuore e non possono dimenticare, ma da questi undici, Gesù vuole ripartire. A questi undici affiderà l’evangelizzazione del mondo. L’incontro è altrove, distante, è in Galilea. Dalla Galilea i discepoli erano partiti: lì hanno conosciuto Gesù, lì hanno ricevuto il primo invito a seguirlo. La Galilea rappresenta quindi per loro un ritorno alle sorgenti è giusto che lì ricevano ora il mandato missionario. “Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono”. Gesù è già lì. Li ha preceduti. Egli, l’atteso delle genti, colui che era venuto dopo il Battista, è ora passato avanti e diventa la guida del suo popolo nel cammino verso il Padre. D’ora innanzi, ovunque i discepoli arriveranno, Gesù li precederà. Essi lo vedono e si prostrano. Salutano con il gesto dell’adorazione ma il dubbio sulla sua reale presenza è sempre lì in agguato. Nel gesto di adorazione si manifesta una fede che riconosce Dio, eppure c’è ancora nel cuore la riserva e il dubbio. Dubbio e fede sono aspetti concomitanti del cammino spirituale sia degli apostoli che di tutti gli uomini. È lo stesso dubbio che può attraversare ogni credente a distanza di duemila anni dalla venuta di Gesù. “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.”: Gesù li manda. Dunque si fida di loro. Sono ancora i suoi. Possiamo solo immaginare quanto questa iniezione di fiducia abbia potuto sanare il cuore confuso del misero gruppo di discepoli e gli affida la triplice missione di fare discepoli, battezzarli nel nome della Trinità e insegnare ciò che lui gli ha insegnato. “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”: Questa è la grande promessa, la sintesi di tutto quello che è stato rivelato fin dall'inizio. Dopo la missione Gesù rassicura ulteriormente i suoi discepoli. Lo aveva già detto loro prima di morire: tornerò, non vi lascerò orfani, vado e torno. Ora eccolo, ha mantenuto la promessa e la estende a tutte le generazioni di apostoli che seguiranno: fino alla fine del tempo presente. Sempre, ogni giorno. • Celebrare la Trinità significa riscoprire quali sono le priorità che rendono felice la nostra vita. Allora proviamo a chiedercelo: quali sono le priorità su cui sto costruendo la mia vita? Nelle mie scelte famigliari e professionali si vede il mio DNA trinitario? Con quale stile gestisco le relazioni?
6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito. Con la preghiera di Santa Elisabetta della Trinità, ci rivolgiamo oggi alla Santissima Trinità: " O mio Dio, Trinità che adoro, aiutami a dimenticarmi completamente, per stabilirmi in te, immobile e serena come se la mia anima fosse già nell'eternità; nulla possa turbare la mia pace né farmi uscire da te, o mio Immutabile, ma che ogni minuto mi porti più addentro nella profondità del tuo Mistero! Pacifica la mia anima; fanne il tuo cielo, la tua dimora amata e il luogo del tuo riposo. Che io non ti lasci mai sola, ma che sia lì, con tutta me stessa, tutta vigile nella mia fede, tutta adorante, tutta offerta alla tua azione creatrice. Amen.”

Impegno. Il segno della Trinità: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Con un piccolo gesto, nominando le persone della Trinità, ricordiamo l’amore di Dio che sulla croce ci ha salvati tutti. In questa settimana all’inizio della nostra giornata, della preghiera personale, di un lavoro, nei momenti di sofferenza, facciamo più spesso il segno della croce e ci sentiremo avvolgere dall’Amore Trinitario.