SECONDA DOMENICA DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA ANNO B
2) Leggi attentamente il brano
del Vangelo
3)
Rileggilo più volte per
interiorizzare ogni Parola
4)
Adesso fai
silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: “mentre
erano
chiuse le porte”. Che
bello
vedere che le porte chiuse non fermano il Signore, l'incredulità non
arresta il
desiderio di Dio di incontrarci. Le nostre chiusure non fermano il
Risorto. Il
Suo amore è più forte delle nostre paure. L'abbandonato ritorna da
coloro che
sanno solo tradire e abbandonare.
Forse
si aspettavano
un rimprovero, in fondo lo avevano abbandonato e tradito ma Gesù non
porta
rancore: annuncia la pace e dona lo Spirito. Il nostro camino continua
anche
dopo la Pasqua, abbiamo cinquanta giorni, prima della Pentecoste, per
riflettere e convertirci completamente e Gesù ci propone un compagno di
viaggio: Tommaso. Strano destino il suo. Ha fatto la più bella
espressione di
fede nei Vangeli ed è passato alla storia come l'incredulo. Tommaso,
chiamato Didimo,
che significa gemello, è anche nostro gemello. In fondo siamo noi
Tommaso, che
per credere non ci accontentiamo di ascoltare ma vogliamo toccare. Ci
sentiamo
vicini a lui in una fede dubbiosa dimenticando che il dubbio è il
lubrificante
della fede. E dopo otto giorni il Risorto torna solo per lui. Questo
incontro,
avviene dentro la comunità, non va a fargli visita a casa sua. Il luogo
dell'incontro è la comunità riunita, una comunità mediocre che ha
dovuto fare i
conti anche con il tradimento di uno di loro. È confortante sapere che
l'incontro con il Risorto non avviene in una comunità ideale e
perfetta, ma in
quella in cui vivo, quella con la quale il Risorto mi ha chiamato a
camminare. È
li dove viviamo che il Risorto vuole farsi incontrare. È bello sapere
che il
Risorto, se tardo ad aprire la porta del mio cuore, ritorna. Ha
pazienza, non
si stanca. E viene in cerca proprio di me. E poi ecco la nostra
beatitudine: «Beati
quelli che senza aver visto crederanno». Cioè felici noi che,
dopo
duemila anni, con fatica cerchiamo di seguire il Maestro. È la
beatitudine per
chi ricomincia, per chi fa fatica. Siamo noi quelli di cui parla Gesù,
noi che
ogni otto giorni, dopo duemila anni, continuiamo a riunirci nel suo
nome anche
se non lo abbiamo visto. Dio ci liberi da una fede talmente sicura di
sé da diventare
orgogliosa, disprezzante nei confronti di chi fa fatica a credere
perché
provato dalla vita.
-
Quali sono le porte
chiuse che io oppongo al Signore? Quanto
assomiglio a Tommaso in rapporto alla mia fede? Abbiamo il coraggio
e la gioia di offrire ai fratelli la testimonianza della nostra fede,
anche se
piccola?
6) Prega: Trasforma
in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha
suggerito.
Signore Gesù,
mostrati come hai fatto con Tommaso a chi ha difficoltà a credere, a
chi ha
smarrito la fede per le prove della vita, entra spalancando le porte
chiuse dei
nostri cuori, della paura, della diffidenza perché la tua misericordia
è più
grande della nostra fede. Amen!