DOMENICA DELE PALME ANNO B 24 MARZO 2024
1) Invoca lo Spirito Santo
perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il
brano del Vangelo
Dal Vangelo di Marco: (Mc 14, 1-15, 47) “…I capi dei sacerdoti lo
accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non
rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!». Ma Gesù non rispose
più nulla, tanto che Pilato rimase stupito… «Che cosa volete dunque che
io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di
nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha
fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!»… Poi lo
crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò
che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo
crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il
re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e
uno alla sua sinistra…Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la
terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce:
«Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché
mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano:
«Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la
fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se
viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il
velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che
si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse:
«Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».”
3) Rileggiamo tutto il brano
della Passione di Marco (Mc 14, 1-15, 47) per interiorizzare ogni
Parola
4) Adesso fai silenzio perché
Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: Con palme e rami d’ulivo, anche noi, nella domenica delle Palme ci lasciamo alle spalle il cammino quaresimale e ci prepariamo a entrare nella grande settimana. Lo facciamo, consapevoli di ciò che accadrà in questo ultimo tratto di cammino che ci separa dalla Pasqua. Lo percorriamo nella certezza che non sarà solamente il ricordo di ciò che è accaduto a Gesù, sarebbe decisamente insufficiente. Contemplare, oggi, la passione del Signore, restare con lui ai piedi della croce, attendere fiduciosi in silenzio mentre lui spezza le catene della morte, celebrare la sua morte e risurrezione mette in gioco anche noi, la nostra fede, le nostre risposte quotidiane alla vita, la nostra capacità di dono. La passione di Gesù può toccarci, può cambiarci, può prenderci per mano e accompagnarci nel cuore dell’amore. In questa settimana, immergiamoci in quest’atmosfera fatta di silenzio, paura, dolore e tradimenti. Quella che verrà proclamata durante la celebrazione eucaristica è una lunghissima pagina di Vangelo e davanti ci scorreranno come fosse un film personaggi, storie, tradimenti. Tanti i nomi, Pietro, Pilato, Caifa, Giuda, Giuseppe di Arimatea e tanti gli innominati, le donne, la folla, i malfattori, il centurione, gli apostoli, le figlie di Gerusalemme e tra questi ci siamo anche noi. Ognuno trovi oggi il suo posto. Ce n’è per tutti: per chi crede e per chi condanna, per chi tradisce e per chi soffre, per chi colpisce e per chi subisce, per chi perdona e per chi è disorientato, per chi non comprende e per chi attende. E su tutti e per tutti, c’è lui, la causa della nostra gioia, il senso della nostra vita: Gesù di Nazaret, Figlio di Dio, Maestro nell’amare, condannato perché bestemmiatore e ucciso come un criminale. Lui, il Condannato crocifisso, l’Atteso rifiutato, il Dio ucciso. Allora fermiamoci e ammiriamo lo spettacolo della croce, lo spettacolo dell'amore. Nel racconto della passione secondo Marco, Gesù sta sempre in silenzio. Alle autorità religiose che gli chiedono se egli sia il messia e a Pilato che vuole sapere se è re, risponde semplicemente: "Sì, lo sono" Poi basta. Marco ci presenta Gesù che non si ribella agli avvenimenti che non può impedire, accetta quasi passivamente quanto gli sta accadendo e, alla fine, conclude semplicemente dicendo: "Si compiano dunque le Scritture!" Tutto il Vangelo di Marco ruota attorno ad una domanda: Chi è Gesù? Ecco finalmente la risposta! Ma la professione di fede è sulle labbra di uno straniero, di un pagano, non su quelle di un discepolo: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!». La confessione del centurione dovrebbe essere il punto di arrivo della nostra fede. La vera fede comincia quando sappiamo riconoscere il Figlio di Dio nel volto crocifisso di Gesù. Nella Settimana Santa ci viene chiesto di fermarci e contemplare. In Quaresima siamo stati noi i protagonisti (preghiere, sacrifici, penitenze) in questa settimana il protagonista è Lui! In Quaresima ci siamo chiesti cosa potevamo fare per Dio, in questa settimana contempliamo attoniti cosa Dio ha fatto per noi! Mettiamoci da parte e ripercorriamo gli ultimi istanti della vita del Rabbì di Nazareth. Proviamo a vedere se ci siamo nello spettacolo della Passione. Sicuramente ci siamo tutti. Magari quest'anno qualcuno si riconoscerà negli apostoli paurosi, in Giuda o in Pietro, nel centurione, nelle donne sotto la croce... Fermiamoci a contemplare in silenzio e scopriremo che ci siamo davvero tutti. Oggi, fino a Pasqua, contemplando il Signore, possa sgorgare in noi gratitudine e fiducia in Colui che per amore ha dato tutto. In questa settimana ci farà bene prendere il crocifisso in mano e baciarlo tanto e dire: grazie Gesù, grazie Signore.