NATALE DEL SIGNORE ANNO
B 25/12/2023
1) Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla
comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Giovanni (1,1-5.9-14): “In principio era il Verbo, e il
Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso
Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato
fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli
uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel
mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo
ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A
quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere
di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il
Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo
contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene
dal Padre, pieno di grazia e di verità.”
3) Rifletti: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a
noi”. È nato! Dio è entrato nella storia. Dio è qui, presente, in mezzo
a noi. Tra le infinite possibilità Dio sceglie una piccola adolescente
e un giovane carpentiere. Sceglie Betlemme, una stalla. È così che
l'Eterno entra dentro la nostra storia. È così che Dio viene ad abitare
tra gli uomini. L'immensità che neppure i cieli possono abbracciare, è
stretta tra le braccia tremanti di una giovanissima adolescente. Sì,
Dio è così. Un bambino che nasce solo, in mezzo ad una strada,
nell'indifferenza del mondo. La sua nascita è avvenuta nella totale
indifferenza. E forse, realmente, è così anche oggi. Ognuno corre per
la sua strada, bada ai suoi affari, si lamenta per la crisi, se la
prende con i politici, prepara il menù per i giorni di festa, spera di
passare giornate di totale riposo... E Lui è lì, in quella culla
improvvisata in una mangiatoia. Gesù nasce nell'indifferenza per fare
la differenza. Da quel giorno in cui Dio è entrato nel tempo, nulla è
come prima. Da quella notte, in cui il primo vagito ha riempito la
stalla di Betlemme, è iniziato un tempo nuovo.
Il Suo primo respiro ha segnato il punto zero della nostra era.. Da
quel giorno bisogna schierarsi. O con Lui o contro di Lui.
L'indifferenza sarebbe un rifiuto. Da quella notte il senso della
storia ha cambiato direzione: non dobbiamo più sforzarci di raggiungere
Dio perché è Lui che viene incontro: Dio verso l'uomo, il grande verso
il piccolo, il cielo verso la terra. La storia ricomincia dagli ultimi.
Dio entra nel mondo dal punto più basso perché nessuna creatura sia più
in basso. Dio non si vergogna di noi e viene a prenderci anche lì. Noi
lo rifiutiamo? E Lui viene e ci abbraccia lo stesso perché Lui non teme
nessuna stalla. Lui è nato dentro una stalla perché anche chi finisce
così in basso si possa sentire compreso e abbracciato da Lui.
Natale ci ricorda che questa festa, tutta questa attesa è per Lui! Per
quel bimbo infreddolito e indifeso che deve essere nutrito al seno
della madre, cambiato, coccolato e curato. Lui è il Festeggiato! Questo
è lo scandalo del Natale. La nostra festa, non quella degli sprechi, ma
quella sana di chi si ferma e sa festeggiare per il vero Festeggiato, è
per Lui! Il Natale può essere un gran business, una bella farsa, dove
facciamo finta che Gesù nasca di nuovo, oppure un evento forte,
decisivo per la nostra vita. La differenza la fa il nostro cuore. Gesù
nasce nell'indifferenza per fare la differenza.
Un pensiero sincero di gratitudine, di commozione e di amore per colui
che è venuto ad abitare in mezzo a noi, è il dono più squisito che
possiamo dare al Bambino Gesù, l'ornamento più bello intorno al suo
presepio. Per essere sincero, però l'amore ha bisogno di tradursi in
gesti concreti. Il più semplice e universale è il bacio. Diamo dunque
un bacio a Gesù, come si desidera fare con tutti i bambini appena nati.
Ma non accontentiamoci di darlo solo alla sua statuina di gesso o di
porcellana, diamolo a un Gesù bambino in carne ed ossa. Diamolo a un
povero, a un sofferente e lo abbiamo dato a lui! Dare un bacio, in
questo senso, significa dare un aiuto concreto, ma anche una parola
buona, un incoraggiamento, una visita, un sorriso, a volte, perché no,
un bacio reale. Sono le luci più belle che possiamo accendere nel
nostro presepe. (P. Raniero Cantalamessa)
Allora buon Natale a tutti! Dio si fa toccare; ora sappiamo che Dio è
amore, solo Amore. In questo Natale lasciamoci toccare dalla tenerezza
di Dio, che si fa piccolo per farci grandi, che si fa uno di noi per
farci come Lui!
Rallegriamoci tutti nel Signore:
il nostro Salvatore è nato nel mondo.
Oggi la pace vera è scesa per noi dal cielo.
Buon Natale