PRIMA
DOMENICA DI AVVENTO - ANNO B
1)
Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla
comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Marco: (Mt 13, 33-37): “In quel tempo, Gesù disse ai
suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è
il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria
casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha
ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete
quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al
canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo
all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo
dico a tutti: vegliate!».
3)
Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4)
Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5)
Rifletti: Dopo aver salutato Matteo che ci ha accompagnato per tutto lo
scorso anno liturgico, la chiesa ci invita a iniziare un nuovo cammino
in compagnia dell'evangelista Marco. Inizia il tempo di Avvento che non
è un tempo in cui si fa finta che Gesù non sia ancora venuto e ci si
mette ad aspettare che nasca il Salvatore. Gesù è già venuto! Lui è già
in mezzo a noi! Siamo noi che ce lo scordiamo e viviamo come se Dio non
si fosse mai manifestato. Il tempo che inizia ci insegna cosa spetta a
noi fare: andare incontro. Il Vangelo ci mostra come farlo: con due
parole che aprono e chiudono il brano del Vangelo, come due parentesi:
“fate attenzione… vegliate”. Il brano di questa prima domenica ruota
attorno ad una mini-parabola. “È come un uomo, che è partito…” Dio è
come quel padrone che torna all'improvviso, senza annunciarsi. Ogni
ingresso di Dio nella nostra vita è libero e misterioso, non è
calcolabile o intuibile. Allora, dice Gesù, è necessario essere uomini
svegli e attenti. L'invito è chiaro per tutti: ognuno deve rimanere
vigile, sveglio, non prendere sonno. “Fate attenzione”. L'attenzione,
primo atteggiamento indispensabile per una vita non superficiale.
Vivere attenti: attenti alla Parola e al grido dei poveri, attenti al
mondo. Attenti a ciò che accade nel cuore e nel piccolo spazio di
realtà in cui mi muovo. Attenzione per non far diventare la nostra fede
un impasto di scaramanzie e superstizioni. Attenzione per non cadere
nell'abitudinarietà che surgela la preghiera e lo stupore. Attenzione
per non mettere in stand-by la ricerca di Dio, illudendoci di essere
già a posto. Attenzione per darci una mossa e abbandonare il demone
della pigrizia. Attenzione per sfuggire al Natale finto dei buoni
sentimenti, e lasciarci interpellare dal Dio che irrompe dentro storia
degli uomini. Attenzione per dare ordine alla vita, per stabilire
priorità e imparare a scegliere nella logica di Dio.
“Vegliate”. Secondo atteggiamento, con gli occhi bene aperti. La
ragione per la quale non sappiamo quando verrà questo momento, la
ragione per la quale ci è detto che la sua venuta sarà inaspettata,
sarà improvvisa, è una ragione positiva, è per dare un certo carattere
alla nostra vita, un certo stile, lo stile caratteristico della vera
vita cristiana. Ben quattro volte ricorre nel vangelo la parola:
vegliate! Basta dormire! Urliamolo non agli altri ma a noi stessi, alla
nostra coscienza, alla nostra speranza, a tutto ciò che in noi si è
arreso, preferendo il sonno all’attesa vigile, preferendo lo
scoraggiamento alla determinazione, preferendo il vittimismo alla
speranza. Dobbiamo imparare a vivere l’attesa, e non a vivere
nell’attesa. L'attesa è vigilanza operosa per vivere la festa
definitiva. L'Avvento è come una palestra in cui bisogna allenarsi
all'attesa, attrezzarsi, giorno dopo giorno, per quando il Signore
verrà. La nostra fede è motivo di gioia: «Vieni, Signore Gesù, vieni
presto!», questa è la preghiera del credente. • Gesù dice, che egli
viene quando meno ce l’aspettiamo. Siamo pronti, in questo tempo forte,
ad accogliere questa verità? Saremo capaci di far entrare Gesù nella
nostra vita permettendogli di fare tutto quello che vuole in noi e
attorno a noi, anche a costo di farci rovinare i piani che facciamo
tanto accuratamente?
6)
Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo
Spirito ti ha suggerito.
Santa Maria, Vergine dell’attesa, insegnaci la pazienza, per
sintonizzare i nostri cuori con i tempi lunghi dell’Avvento del Regno.
Aiutaci a fare nostro il senso dell’attesa del contadino dopo la
semina, del pescatore che ha calato le reti, della donna che ha messo
il pane a lievitare, della madre incinta che sente crescere il figlio
nel grembo. Che il nostro attendere sia, come il tuo, un continuo
esercizio di amore, concreto, quotidiano, costante, per accogliere il
Signore che viene e certo non tarderà. Amen. (Don Tonino Bello)
Impegno:
Attorno a noi c'è tanta preparazione commerciale al Natale, tante cose
sono all'insegna dei regali, del consumismo, del divertimento. Sia per
noi l’Avvento un tempo forte di fede, di preghiera, di amore concreto
al prossimo, di impegno nei nostri doveri di famiglia, di lavoro, di
rapporto con gli altri.
BUON
CAMMINO DI AVVENTO!