PARROCCHIA
SAN
GABRIELE DELL'ADDOLORATA
ORARIO
SS.
MESSE: FERIALI ore 09.00 - 18.00
-
FESTIVE ore
09.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00
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22 GENNAIO 2023
III DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO A 1) Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Matteo: (Mt 4,
12-23): “Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò
nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva
del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse
ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon
e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea
delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il
regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea,
vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che
gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro:
«Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito
lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due
fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che
nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e
li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo
seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro
sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di
malattie e di infermità nel popolo”.
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore
5) Rifletti: Gesù dopo aver
ricevuto lo Spirito e dopo aver definito la propria missione comincia
finalmente ad agire. Cosa predica? «Convertitevi», cioè cambia
mentalità, smetti di pensare che per raggiungere Dio tu debba diventare
più buono, dire tante preghiere, fare tante penitenze. La conversione
non è una condizione imposta da Dio per il perdono. È Dio che mi
raggiunge, mi viene incontro, mi abita. Prima che io agisca, Lui mi è
già venuto vicino, gratuitamente senza attendere nulla da me. Allora io
cambio vita, il modo di vedere me stesso, gli altri e Dio. Il suo amore
non è condizionato dal mio agire. Il Regno è dato gratis.Poi ecco
l’annuncio tanto atteso: «Il regno dei cieli è vicino». Dio si è
avvicinato, a noi il compito di voltare lo sguardo. È Lui che cammina,
vede, chiama, come ha fatto con i primi discepoli.
La proposta di Gesù non riguarda
una dottrina religiosa. Al centro c’è la relazione con Lui, un incontro
che stravolge la vita di quei pescatori. Gesù li raggiunge nel luogo di
lavoro, non nella sinagoga o al tempio, non in un momento di preghiera,
ma sulla riva del lago con in mano le reti. Gesù non chiede se sono
fedeli alle preghiere, non li interroga sui dieci comandamenti. Gesù li
invita a stare con Lui. L’esperienza della fede parte da qui, da questa
chiamata a stare con Lui, a fargli compagnia. A volte il cristianesimo
lo riduciamo a una serie di cose da fare e altre da non fare, come se
tutto si risolvesse in un grande gioco, dove ti conquisti il paradiso
se hai la tua tessera a punti completata.
«Venite dietro a me»: non è
un’indicazione precisa, è un “fidati e vedrai!”. Se Gesù fosse venuto a
darci delle regole, ci avrebbe lasciato un codice invece ha mostrato
una strada: Gesù ci vuole coinvolgere in un’esperienza. Dio è un regno
da cercare, da raggiungere.Curioso che i primi quattro apostoli siano
due coppie di fratelli. I suoi primi discepoli sono “pescati” da una
fraternità. Chissà quanti pescatori ci saranno stati quel giorno sulla
riva ma Gesù sceglie proprio due coppie di fratelli! La fraternità è la
sola condizione con cui è possibile mettersi in cammino dietro di Lui.
Gli apostoli dovranno superare le logiche personali, abbattere i propri
egoismi e aprirsi alla logica dell’amore.
Gesù passa e vede. Che cosa vede? Lo sguardo di Gesù vede sempre oltre, vede il tesoro sepolto nel cuore dell’uomo.
Che cosa promette loro? Una
diversa qualità di vita, promette una vita intensa, vera, piena: «Vi
farò pescatori di uomini». Dio non cambia ciò che c’è attorno a noi,
Dio cambia noi.
Questi poveri pescatori faranno
cose che non avrebbero mai immaginato. Gesù lancia una sfida a questi
uomini: essere qualcosa di grande.«Subito lasciarono le reti e lo
seguirono». Questa precisazione ci ricorda che le cose più importanti
della vita si fanno senza rifletterci troppo perché nei troppi pensieri
s’insinua la paura, l’insicurezza. Questi quattro apostoli capiranno il
maestro anni dopo eppure se non avessero lasciato tutto subito, non
avrebbero avuto la possibilità di comprenderlo fino in fondo. Nella
fede prima si segue e poi si comprende perché le cose di Dio bisogna
viverle per comprenderle.
L'insegnamento per noi è questo:
tutti siamo chiamati a seguire Gesù. C'è un seguire Gesù che si
realizza anche rimanendo al proprio posto, senza abbandonare la
famiglia, continuando il solito lavoro. Ciò che conta è il modo diverso
di fare le cose di sempre, le cose che fanno tutti. Non dobbiamo avere
la presunzione di salvare il mondo, è già salvo! A noi è chiesto di
renderlo presente, questo Regno, a noi di vivere da salvati, farne
pubblicità, vivere nella luce in mezzo alle tenebre.
- Io, fino a che
punto sono disposto a lasciare tutto, cambiare il mio modo di vivere e
seguire il Signore? Occupa veramente il Signore il primo posto nella
mia vita? Con la mia vita manifesto agli altri il mio essere discepolo?
6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito.
Signore, è a dei pescatori che ti
rivolgi: gente che non ha nulla che li qualifichi per la responsabilità
che affiderai loro, ma quello che conta è la fiducia che riporranno in
te e nella tua parola e la disponibilità a lasciarsi cambiare,
trasformare nel profondo, fino a diventare “pescatori di uomini”. Tu,
ancora oggi, continui a chiamare e offri a tutti la possibilità di
essere discepoli. Donaci Signore lo Spirito che ha animato i primi
apostoli per poterti anche noi seguire. Amen!
Impegno: Domenica 22 Gennaio,
terza Domenica del Tempo Ordinario, si celebra in tutta la Chiesa la
Domenica della Parola di Dio, istituita da Papa Francesco per ricordare
a tutti l’importanza e il valore della Sacra Scrittura per la vita
cristiana.
L’espressione biblica con la quale
quest’anno si intende celebrare la Domenica della Parola di Dio ha per
tema un’espressione tratta dalla Prima lettera di Giovanni: «Vi
annunciamo ciò che abbiamo veduto» (1Gv 1,3). Papa Francesco ha
istituito la domenica della Parola di Dio per sottolineare la
centralità della Scrittura nella vita della Chiesa. Lo scopo è di
«entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura, altrimenti il
cuore resta freddo e gli occhi chiusi, colpiti come siamo da
innumerevoli forme di cecità». Papa Francesco precisa che la Bibbia non
è un libro per pochi privilegiati bensì «il libro del popolo di Dio che
nel suo ascolto passa dalla dispersione e dalla divisione all’unità. La
Parola di Dio unisce i credenti e li rende un solo popolo». Diamo alla
Bibbia un posto centrale nelle nostre case e nel nostro cuore.
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