ORARIO
SS.
MESSE
FERIALI: ORE 09.00 - 18.00 FESTIVE:
ORE 09.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00
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VENERDI' 06 GENNAIO
2023
LA RIFLESSIONE SULLA PAROLA DI DIO, a cura di P. Tonino EPIFANIA DEL SIGNORE ANNO A 1) Invoca lo
Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla
comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo Dal Vangelo di Matteo (2, 1-12): “Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.” 3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola 4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore. 5) Rifletti: “Ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme”. Oggi la Chiesa ci invita a celebrare l'Epifania, cioè la "manifestazione" di Dio. Una festa che annuncia che il Messia non è un tesoro privato di Israele, ma è per tutti. Luca fa manifestare il Messia ai pastori, Matteo ai cosiddetti magi. Il messaggio è lo stesso ma con protagonisti diversi: l'amore Dio è per tutti, nessuno escluso. Solo che Matteo, lo fa presentando quelle persone che erano rifiutate da Israele, i pagani, gli stranieri, mentre Luca, ci presenta le persone rifiutate all'interno della società, cioè i pastori. Coloro che sono rifiutati da tutti (i magi, e i pastori) verranno avvolti dall'amore di Dio. Con il termine "mago" si indicavano gli ingannatori, i corruttori. Era un'attività condannata dalla Bibbia. Eppure i primi che vengono per accogliere Gesù, sono proprio dei maghi e per di più pagani, quindi persone ritenute lontane da Dio. Ecco la sorpresa. Un fatto talmente imbarazzante che nella tradizione i maghi sono diventati "magi", figure quasi romantiche. Li si è fatti diventare re. In base ai doni si è poi stabilito anche il numero, e persino il nome (Gaspare, Melchiorre e Baldassarre). I Maghi giungono da oriente proprio per indicare che Cristo è un dono fatto a tutti. Non basta essere vicini per incontrarlo. I maghi, sono il modello del discepolo che si mette in ricerca, che si mette in cammino con il desiderio dell'incontro. Matteo ci sta dicendo che non importa da dove parti, da vicino o da lontano. Conta quanto cammini, quanto ti fidi della stella, di quel segno, quanto ti affidi alla sua Parola che interpella e inquieta. La Befana ci ha inculcato l'idea che i doni sono per i buoni. Invece oggi è festa per tutti: per i buoni e per i cattivi, per chi se lo merita e per chi non se lo merita. A tutti è data la possibilità di fare l'esperienza di Dio. “il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme”. Matteo è abilissimo nel descrivere il contrasto tra la ricerca dei maghi, e la chiusura di Erode, dei sacerdoti e degli scribi. Loro così vicini non hanno visto nulla, non hanno capito niente. L'avevano lì il Messia, a due passi, bastava solo aprire gli occhi. Tra l'altro scribi e sacerdoti erano uomini di chiesa, sempre a pregare, a leggere la Bibbia. Troppo intenti a pregare Dio in cielo non si sono resi conto...che era a pochi metri. Ed è il rischio che anche le nostre comunità cristiane corrono: quello di vedere dei non credenti incontrare Dio, di essere talmente assuefatti alla fede da non avere più il coraggio di cercare. I maghi, invece, da lontano hanno visto quella luce. Hanno visto e sono partiti. Carichi di dubbi e perplessità, si sono messi in cammino senza sapere verso dove. Sono partiti e basta, proprio come Abramo padre della fede. Perché il cammino di fede non ha una meta. È il cammino la meta! Il desiderio e la ragione sono le due gambe che ci possono mettere in cammino verso la fede. Però, una volta giunti alle soglie della fede, bisogna usare testa e cuore, perché usare solo la testa ci porterebbe a non capirlo e usare solo il cuore rischierebbe di cadere in una fede sentimentalista. Come facciamo a sapere se siamo alle soglie della fede? Il primo sintomo di questo incontro è "una gioia grandissima". Lo hanno sperimentato sia i pastori che i maghi. Se il nostro cuore scoppia di gioia, vuol dire che l'incontro è avvenuto. Solo a partire da questa gioia possiamo accorgerci che la nostra vita non è più desiderio e ragionamento, ma incontro con Chi l'ha riempita di significato. “Videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono”. Adorare è incontrare Gesù senza la lista delle richieste, ma con l’unica richiesta di stare con Lui. È scoprire che la gioia e la pace crescono con la lode e il rendimento di grazie. Adorare è un gesto d’amore che cambia la vita. Buona Epifania! |