ORARIO SS. MESSE
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LA RIFLESSIONE SULLA PAROLA DI DIO, a cura di P. Tonino

NATALE DEL SIGNORE - ANNO A

25 DICEMBRE 2022

1) Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola

2) Leggi attentamente il brano del Vangelo

Dal Vangelo di Giovanni (1,1-5.9-14): “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.”

3) Rifletti: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Dio entra nella storia. Da quel giorno nessuno può più accusare Dio di godersi l’immensità dei cieli. Dio è cosi innamorato dell’uomo da diventare uno di noi. La nostra carne è stata scelta da Dio come luogo per rivelarsi. Un Dio che si fa toccare, in un mondo dove l’uomo si sente intoccabile. Ma la cosa che ci lascia sempre senza fiato è il “come”. Tra le infinite possibilità Dio sceglie una piccola adolescente e un giovane carpentiere. Sceglie una città sconosciuta e una stalla. È così che Dio viene ad abitare tra gli uomini. Chi ha creato dal nulla l’Universo, ha bisogno di una ragazzina per sopravvivere. Incredibile, ma Dio è così. Purtroppo ancora oggi come duemila anni fa, Gesù nasce solo per pochi, in mezzo a una strada, nell’indifferenza del mondo. Il Natale può essere, un gran business, una bella farsa, dove facciamo finta che Gesù nasca di nuovo, oppure un evento forte, decisivo per la nostra vita. La differenza la fa il nostro cuore. Se guardiamo un presepe notiamo vari personaggi, ognuno intento nel suo lavoro: il panettiere, il pescivendolo, la lavandaia, i pastori e molti altri. La farina per imbiancare le montagne, uno specchio per il lago, la grotta e l’immancabile cometa. Ma tranne Maria e Giuseppe quasi mai nessuno è rivolto verso il bambino, ognuno indaffarato nei suoi lavori. Forse è andata proprio così. La sua nascita è avvenuta nella totale indifferenza, proprio come oggi. Ognuno corre per la sua strada, bada alle sue cose, si lamenta per il lavoro, se la prende con i politici, prepara il menù per i giorni di festa, spera di trascorrere alcuni giorni di riposo… E Dio è lì, in quella culla improvvisata. Gesù è nato e continua a nascere nell’indifferenza dell’uomo. Eppure, da quel giorno in cui Dio ha varcato la soglia del tempo, tutto è cambiato, nulla è come prima. Il Suo primo respiro ha segnato l’inizio della nostra era. Da quella notte il senso della storia ha cambiato direzione: non dobbiamo più sforzarci di raggiungere Dio perché è Lui che è venuto incontro. Dio sceglie il punto più basso perché nessun uomo sia più in basso. E se lo rifiutiamo? Viene e ci abbraccia lo stesso perché Lui non teme nessuna stalla. Lui è nato in mezzo a delinquenti (pastori) e morirà in mezzo a delinquenti (i due ladroni) perché più nessuno possa sentirsi lontano, abbandonato. Quanta fede ha avuto Dio affidando suo figlio nelle mani di una giovane adolescente. Dio ha avuto fede in Maria perché ha fede nell’uomo. Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che la tenerezza di Dio riscaldi il nostro cuore. Se vogliamo festeggiare davvero il Natale riscopriamo attraverso il presepe la sorpresa e lo stupore della piccolezza, la piccolezza di Dio, che si fa piccolo, non nasce nei fasti dell’apparenza, ma nella povertà di una stalla. Per incontrarlo bisogna raggiungerlo lì, dove Egli sta; occorre abbassarsi, farsi piccoli, lasciare ogni vanità, dove Lui è. E la preghiera è la via migliore per dire grazie di fronte a questo dono d’amore gratuito, dire grazie a Gesù che desidera entrare nelle nostre case, che desidera entrare nei nostri cuori. (Papa Francesco)


Buon compleanno Gesù
Auguri di buon Natale a tutti

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