SABATO 25 DICEMBRE 2021

GLI AUGURI DEL PARROCO


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NATALE DEL SIGNORE ANNO C

 

1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.

2)  Leggi attentamente il brano del Vangelo

 

Dal Vangelo di Giovanni (1,1-5.9-14): In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità..

 

3) Rifletti: . “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. E’ nato! Pronti o non pronti, gioiosi o tristi, sereni o indaffarati, Gesù è nato! Dio è entrato nella storia. Dio è qui, presente, in mezzo a noi. Tra le infinite possibilità Dio sceglie una piccola adolescente e un giovane carpentiere. Sceglie Betlemme, una stalla. È così che l'Eterno entra dentro la nostra storia. È così che Dio viene ad abitare tra gli uomini. Colui che ha creato l'Universo, ha bisogno di una povera creatura per sopravvivere. Sì, Dio è così. Un bambino che nasce solo, in mezzo ad una strada, nell'indifferenza del mondo. Il Natale da sempre conserva un velo di tristezza perché è il racconto di un Dio che si fa uomo nell'indifferenza degli uomini. Certo, ci deve essere spazio per la gioia e la dolcezza, ma Natale non è solo questo. Questo Natale un po' strano ci ricorda forse, finalmente, che questa festa, tutta questa attesa è per Lui! Per quel bimbo infreddolito e indifeso che deve essere nutrito al seno della madre, cambiato, coccolato e curato. Lui è il Festeggiato! Questo è lo scandalo del Natale. La nostra festa, non quella degli sprechi, ma quella sana di chi si ferma e sa festeggiare per il vero Festeggiato, è per Lui! Il Natale può essere un gran business, una bella farsa, dove facciamo finta che Gesù nasca di nuovo, oppure un evento forte, decisivo per la nostra vita. La differenza la fa il nostro cuore. Gesù nasce nell'indifferenza per fare la differenza. Da quella notte il senso della storia ha cambiato direzione: non dobbiamo più sforzarci di raggiungere Dio perché è Lui che è venuto incontro. Dio sceglie il punto più basso perché nessun uomo sia più in basso. E se lo rifiutiamo? Viene e ci abbraccia lo stesso perché Lui non teme nessuna stalla. Lui è nato nell’indifferenza e morirà in mezzo a delinquenti, i due ladroni, perché più nessuno possa sentirsi lontano, abbandonato. Dio si è fatto uomo perché l'uomo si potesse fare Dio. Natale fa venire le vertigini. Si sogna in grande, si sogna da Dio. Cristo nasce perché io nasca. Non dimentichiamolo: per Dio siamo tutti figli unici, amati, cercati, voluti. La nascita di Gesù vuole la nostra nascita e vuole che noi nasciamo diversi e nuovi.  Natale è lì a ricordarci che il nostro corpo è tempio dello Spirito Santo e ogni storia umana è storia sacra. Allora buon Natale a tutti! A chi lo ha atteso e invocato e a chi non ne vuol sapere di Dio. A chi lo sente vicino perché come Lui abita la periferia della storia. A chi sta cercando di fare un passo verso di Lui e non riesce a vedere che Lui ne ha già fatti cento verso lui. A chi dopo anni farà Natale senza suo marito, sua moglie. A chi vive in solitudine queste feste perché il Covid ha portato via una persona amata e a chi finalmente stringe tra le braccia un figlio tanto atteso ed amato. Dio si fa toccare; ora sappiamo che Dio è amore, solo Amore. In questo Natale lasciamoci toccare dalla tenerezza di Dio, che si fa piccolo per farci grandi, che si fa uno di noi per farci come Lui!

 

Andiamo fino a Betlemme, come i pastori. L’importante è muoversi. E se invece di un Dio glorioso, ci imbattiamo nella fragilità di un bambino, non ci venga il dubbio di aver sbagliato percorso. Il volto spaurito degli oppressi, la solitudine degli infelici, l’amarezza di tutti gli uomini della terra, sono il luogo dove Egli continua a vivere in clandestinità. A noi il compito di cercarlo. Mettiamoci in cammino senza paura. (Don Tonino Bello)

 

Rallegriamoci tutti nel Signore: il nostro Salvatore è nato nel mondo.

Oggi la pace vera è scesa per noi dal cielo.

 

Buon  Natale

 


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