1)
Invoca
lo Spirito Santo perché possa aprire
il tuo cuore alla
comprensione della Parola.
2)
Leggi
attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Giovanni (1,1-5.9-14):
“In principio era il Verbo, e il
Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso
Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto
di ciò
che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la
luce
splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo
la luce
vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato
fatto per
mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi,
e i
suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato
potere di
diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non
da
sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati
generati. E il Verbo si fece carne e
venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua
gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e
di
verità..”
3) Rifletti: . “E il Verbo si fece carne e
venne ad abitare in mezzo a noi”.
E’ nato! Pronti o non pronti, gioiosi o tristi, sereni o indaffarati,
Gesù è
nato! Dio è entrato nella storia. Dio è qui, presente, in mezzo a noi.
Tra le
infinite possibilità Dio sceglie una piccola adolescente e un giovane
carpentiere. Sceglie Betlemme, una stalla. È così che l'Eterno entra
dentro la
nostra storia. È così che Dio viene ad abitare tra gli uomini. Colui
che ha
creato l'Universo, ha bisogno di una povera creatura per sopravvivere.
Sì, Dio
è così. Un bambino che nasce solo, in mezzo ad una strada,
nell'indifferenza
del mondo. Il Natale da sempre conserva un velo di tristezza perché è
il
racconto di un Dio che si fa uomo nell'indifferenza degli uomini.
Certo, ci
deve essere spazio per la gioia e la dolcezza, ma Natale non è solo
questo.
Questo Natale un po' strano ci ricorda forse, finalmente, che questa
festa,
tutta questa attesa è per Lui! Per quel bimbo infreddolito e indifeso
che deve
essere nutrito al seno della madre, cambiato, coccolato e curato. Lui è
il
Festeggiato! Questo è lo scandalo del Natale. La nostra festa, non
quella degli
sprechi, ma quella sana di chi si ferma e sa festeggiare per il vero
Festeggiato, è per Lui! Il Natale può essere un gran business, una
bella farsa,
dove facciamo finta che Gesù nasca di nuovo, oppure un evento forte,
decisivo
per la nostra vita. La differenza la fa il nostro cuore. Gesù nasce
nell'indifferenza per fare la differenza. Da quella notte il senso
della storia
ha cambiato direzione: non dobbiamo più sforzarci di raggiungere Dio
perché è
Lui che è venuto incontro. Dio sceglie il punto più basso perché nessun
uomo
sia più in basso. E se lo rifiutiamo? Viene e ci abbraccia lo stesso
perché Lui
non teme nessuna stalla. Lui è nato nell’indifferenza e morirà in mezzo
a
delinquenti, i due ladroni, perché più nessuno possa sentirsi lontano,
abbandonato. Dio si è fatto uomo perché l'uomo si potesse fare Dio.
Natale fa
venire le vertigini. Si sogna in grande, si sogna da Dio. Cristo nasce
perché
io nasca. Non dimentichiamolo: per Dio siamo tutti figli unici, amati,
cercati,
voluti. La nascita di Gesù vuole la nostra nascita e vuole che noi
nasciamo
diversi e nuovi. Natale è lì a
ricordarci che il nostro corpo è tempio dello Spirito Santo e ogni
storia umana
è storia sacra. Allora buon Natale a tutti! A chi lo ha atteso e
invocato e a
chi non ne vuol sapere di Dio. A chi lo sente vicino perché come Lui
abita la
periferia della storia. A chi sta cercando di fare un passo verso di
Lui e non
riesce a vedere che Lui ne ha già fatti cento verso lui. A chi dopo
anni farà
Natale senza suo marito, sua moglie. A chi vive in solitudine queste
feste
perché il Covid ha portato via una persona amata e a chi finalmente
stringe tra
le braccia un figlio tanto atteso ed amato. Dio si fa toccare; ora
sappiamo che
Dio è amore, solo Amore. In questo Natale lasciamoci toccare dalla
tenerezza di
Dio, che si fa piccolo per farci grandi, che si fa uno di noi per farci
come
Lui!
Andiamo fino a Betlemme, come i pastori.
L’importante è muoversi. E se invece di un Dio glorioso, ci imbattiamo
nella
fragilità di un bambino, non ci venga il dubbio di aver sbagliato
percorso. Il
volto spaurito degli oppressi, la solitudine degli infelici, l’amarezza
di
tutti gli uomini della terra, sono il luogo dove Egli continua a vivere
in
clandestinità. A noi il compito di cercarlo. Mettiamoci in cammino
senza paura.
(Don
Tonino Bello)
Rallegriamoci tutti nel Signore: il nostro Salvatore è nato
nel
mondo.
Oggi la pace vera è scesa per noi dal cielo.
Buon Natale
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